"I think there is beauty in everything. What ‘normal’ people would perceive as ugly, I can usually see something of beauty in it."
(Alexander McQueen)
No alle modelle tatuate, sfila Delfrance Ribeiro e il suo Mimetismo Animale.
Preceduta da un lungo ed acceso dibattito sulla scelta dello stilista di non far sfilare modelle tatuate, la collezione A/I di Delfrance Ribeiro è ispirata al mimetismo animale. I suoi abiti ricordano, nei colori accesi e nelle tonalità, i paesaggi amazzonici e della giungla, ma anche il piumaggio di certi animali selvatici, come i fenicotteri. Dalle piume e da tessuti impalpabili, come georgette ed organza, si passa a velluti e colori più scuri. Molto belle le stampe carioca e i colori fluo scelti per gli abiti lunghi. Convince meno il make up, che mortifica anche le modelle più belle. Il couturier brasiliano -ex allievo del prestigioso Istituto Marangoni- vanta una collaborazione con il genio della moda made in UK, Vivienne Westwood.
Nel 2006, la prima collezione maschile. Poi, la scelta di frequentare la scuola di moda per eccellenza, l'École de Chambre de Haute Couture, che vanta nel carnet di allievi Yves Saint Laurent, Valentino e Issey Miyake. Infine, l'approdo al prèt-à-porter femminile e all'Alta Moda. Ribeiro si lascia ispirare dalla legge del più forte, che vige nella giungla e nella vita, per cui sopravvive il più forte e chi meglio si adatta e si mimetizza. Un pensiero che si adatta molto bene anche al momento storico che stiamo vivendo: "Un modo per reagire ed affrontare anche la crisi globale del momento -afferma lo stilista- perchè quando hai fame combatti e ti mimetizzi per vincere e cambiare."
Ribeiro vince nell'austerità di alcune uscite in velluto, in colori scuri, che ricordano, nella vita impero, nelle linee e nelle proporzioni, gli anni Trenta. Interessante è comunque tutta l'ispirazione che sta alla base della collezione.
© Foto di Michela De Nicola
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