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mercoledì 19 dicembre 2012

Must have A/I. Pashmina: W il Minimal-chic

"The most beautiful clothes that can dress a woman are the arms of the man she loves."
 (Yves Saint Laurent)
Best winner dell'eleganza nei mesi freddi è lei: la pashmina.

Maestosa, imperiale, sofisticata e minimale. Ricorda le toghe dei triumviri dell'antica Roma, ma anche i drappeggi dei pepli delle matrone e delle dee. Profuma di lontano, ci porta nei Paesi del Vicino Oriente, quasi alla riscoperta di un'antica femminilità ormai perduta. Un capo semplice, quasi banale, ma capace, da solo, di aggiungere un tocco di classe ad ogni mise.

 
 Capo principe del guardaroba femminile nei mesi invernali, sdoganato da First Ladies e teste coronate, nonché dalle icone di stile più seguite, la pashmina avvolge, fluidifica, nasconde, e -cosa non meno importante- riscalda. Declinata in tutte le grandezze e tessuti, dalla lana crochet al cachemire, dalla tinta unita alle splendide fantasie etniche delle donne dei paesi orientali, la pashmina continua più che mai a mietere consensi, e ad affermarsi come incontrastato must have.

 
Tantissime sono le attrici, modelle, icone fashion paparazzate con pashmina al seguito. Perché non importa cosa si indossi, la pashmina dona a tutte, magrissime e curvy, altissime e piccoline. Capace di aggiungere un tocco di colore e di luce ad ogni capo, dal tailleur piu rigoroso al tubino più sexy -Charlotte Casiraghi docet. La bella principessa monegasca l'ha infatti sfoggiata spesso, anche come semplice scialle sopra tubini scollati.

Charlotte Casiraghi
Letizia Ortiz
L'ex Premiere Dame Carla Bruni Sarkozy
Meryl Streep in "La mia Africa" (1985)
Ancora la Streep in "Prime" (2005)
 
Raffinata, di classe, finalmente un capo che ridona alla donna un candido pudore ormai perduto, nel riscoprire l'enorme potenziale di femminilità e sex appeal dell'atto del coprirsi. Calda, avvolgente, sta benissimo anche sopra una mise leggera, assumendo la funzione di capospalla, se di cachemire.
Un trionfo del minimalismo, per un capo spesso ignorato, ma che dovrebbe invece essere riscoperto, in tutta la sua semplice eleganza.
Perché -è proprio il caso di dirlo- less is more.

Articolo apparso originariamente su www.DModa.it

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